Dietro quella porta....
Busso alla porta, aspetto una risposta dall’altra parte e dopo pochi attimi la sua voce imponente pronuncia “entra”. Sono titubante, vorrei scappare ma non ci riesco, non riesco a sottrarmi a lui, devo entrare.
Entro, chiudo la porta dietro di me, in piedi con il mio baby-doll nero trasparente, le mie mutandine nere che si intravedono sotto il baby-doll e i miei tacchi a spillo. I miei capelli neri formano due treccine lunghe che mi scendono davanti sul décolleté.